La misurazione del dolore ha lo scopo di determinarne l’intensità, la qualità e la durata. Questi parametri permettono di scegliere il trattamento più adeguato e nel tempo anche di valutarne l’efficacia delle cure.
SISTEMI DI MISURAZIONE DEL DOLORE
LA SCALA VISIVA ANALOGICA E LA SCALA NUMERICA
Il dolore può essere misurato utilizzando scale numeriche o verbali. Un tipico esempio di scala è la cosiddetta VAS (scala visiva analogica) che è una semplice retta di 10 cm con due estremità che corrispondono a “nessun dolore” e “massimo dolore possibile”. Il medico può chiedere: “pensi al dolore che ha provato nella settimana appena trascorsa ed indichi su quale punto della linea rappresenta questo dolore dove all’estremo sinistro della linea vi è la mancanza di dolore e all’estremo destro il massimo dolore possibile”. Quindi la persona mette un segno sul punto che meglio corrisponde alla sua sensazione (NESSUN DOLORE MASSIMO DOLORE). Se a tale linea, lunga 10 centimetri, si aggiunge un numero progressivo ad ogni centimetro, come in un classico righello, si avrà una scala numerica.
LE FACCINE
Altre varianti sono le scale arricchite di colori o “faccine” (come la “scala delle espressioni facciali”). Queste ultime vanno dal molto sorridente al molto triste, rappresentano meglio le variazioni di gravità del dolore e si possono usare anche con i bambini.
In questo caso la persona valuta il proprio dolore scegliendo il disegno che meglio rappresenta il livello della propria esperienza dolorosa.
LA SCALA VERBALE
La scala verbale consiste nel chiedere: “Considerando una scala da 0 a 10 in cui a 0 corrisponde l’assenza di dolore e a 10 il massimo di dolore immaginabile, quanto valuta l’intensità del suo dolore?”
In questo caso la persona risponde indicando un numero fra 0 e 10 che meglio rappresenta il proprio livello di dolore.
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